mercoledì 31 ottobre 2012

Un’alternativa vegana al parmigiano





Un’alternativa ai prodotti derivati dagli animali, c’e’ sempre e devo dire, con ottimi risultati sia per la salute che come gusto.
Ottimi i formaggi di soia, alcuni assomigliano davvero tanto al parmigiano, specialmente quelli un po’ piu’ stagionati.
Ottimi anche i formaggetti raw, preparati con le mandorle.
Un’altra soluzione veloce l’ho sperimentata tritando diversi semi.
Ecco la ricetta semplice e veloce:

ingredienti:

una manciata di mandorle sgusciate,
un cucchiaio di semi di girasole,
un cucchiaio di pinoli
un cucchiaio di semi di sesamo,
un cucchiaio di semi di zucca,
un cucchiaio di semi di lino,
3 cucchiai di lievito in scaglie.

Procedimento:
tritare tutti i semi in un frullatore, tranne il lievito in scaglie.
Togliere dal frullatore e aggiungere il lievito alimentare in scaglie.
Conservare al fresco e asciutto in un barattolo di vetro chiuso.

Questo “parmigiano” e’ ottimo dal punto di vista nutritivo e molto saporito .
Si puo’ utilizzare sulle minestre, sulla pasta, ma anche come condimento insieme all’olio di oliva sull’insalata.

martedì 30 ottobre 2012

I SEMI DI LINO: UNA FONTE ESSENZIALE PER IL NOSTRO BENESSERE


semi di lino 150x127 I semi di lino: una fonte essenziale per il nostro benessereI semi di lino sono ricchi di Omega 3, Omega 6, Omega 9, fibre, acidi grassi polinsaturi, sostanze fitochimiche e alfalinolenici, ottimo antiossidante, una delle migliori fonti vegetali. Il modo migliore per assumere i semi di lino è il seme stesso macinato al momento. Questo perché l’olio si ossida rapidamente, grazie alla sua alta percentuale di grassi insaturi, e semi di lino intero è troppo difficile per il corpo assorbirlo. E ‘meglio comprare semi di lino intero e macinare a casa, in modo da sapere con certezza la qualità e la quantità consumata. Possiamo tranquillamente aggiungere semi di lino macinati alle insalate e altri cibi, o sciogliere in acqua o succo di frutta e bere a stomaco vuoto.
Può essere utilizzato anche in ricette come sostituto dell’ uovo: un cucchiaio di lino macinato e tre di acqua per uovo, o come sostituto per i grassi: tre cucchiai di semi di lino e due di acqua per ogni cucchiaio di burro. Aggiungere dei semi di lino aiuta a ridurre i tempi di cottura, in quanto fa sì che il cibo si cucini in modo più veloce ed è resistente alle alte temperature.
Negli ultimi 10 anni un gran numero di studi scientifici sono stati dedicati alla ricerca delle proprietà dei semi di lino e dei suoi oli stupefacenti, noto come acido alfa-linolenico o omega 3.
L’acido linoleico (Omega 3) contenuto nei semi di lino è considerato un acido grasso essenziale perché non può essere sintetizzato da altri alimenti per il corpo umano. Secondo la Unilever Nutrition Symposium IX, l’Omega-3 contenuti nel pesce e nei frutti di mare possono essere sintetizzati dal corpo, ma non in quantità sufficiente a quelle richieste, mentre il tipo di α-linolenico acido presente nei semi di lino, colza, noci e soia invece si.
L’acido linoleico è necessario per formare anti-infiammatori eicosanoidi. Gli eicosanoidi formati dalla Omega 6 sono infiammatorie e inibiscono la formazione di eicosanoidi altri. Gli eicosanoidi sono un ruolo importante nel combattere e prevenire condizioni di artrite, eczema, asma e problemi sanitari legati agli organi riproduttivi femminili.
I semi di lino hanno anche una componente chiamato lignani, sostanze fitochimiche che combattono i radicali liberi, che forniscono antiossidanti al corpo e hanno effetti antitumorali.
In una recente conferenza tenuta negli Stati Uniti, gli scienziati hanno rivolto la loro attenzione ai semi di lino e il loro ruolo nella cura e nella prevenzione di molte malattie degenerative.
La ricerca e l’esperienza clinica mostrano questi benefici dovuti al consumo regolare di semi di lino:
1) Cancro.
Per oltre 35 anni il Dott. Johanna Budwig ha utilizzato i semi di lino con successo nella terapia. Ha oltre 10.000 (diecimila) casi documentati di trattamenti efficaci per i pazienti con cancro realizzati con olio di lino come trattamento principale.
Nella sua clinica a New York,  il dottor Max Gerson, ha usato i semi di lino come principale agente di lotta contro il cancro. Studi più recenti dimostrano che LNA (acidi grassi essenziali) possono eliminare le cellule tumorali umane, senza danneggiare le cellule sane. Linee di cellule di cancro di mammella, della prostata e del polmone sono stati studiati. La ricerca suggerisce come i semi di lino possono combattere gli agenti chimici responsabili per l’avvio di tumori e recettori estrogeni blocchi, che possono ridurre il rischio di cancro al colon. Secondo il Dr. James Duke Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti, di semi di lino contiene 27 componenti utili nella prevenzione del cancro.
2. Malattie cardiache.
Una delle caratteristiche uniche nell’olio di semi di lino è che contiene una sostanza che assomiglia alle prostaglandine, quindi con un potente valore terapeutico. Con prostaglandine regolari, la pressione sanguigna e la funzione delle arterie, hanno anche un ruolo importante nel metabolismo del calcio e del metabolismo energetico. Nessun altro olio vegetale fino ad ora è stato riscontrato avere tutte le proprietà di quello di semi di lino.
3. Diabete.
Chi di solito soffre di diabete, che inizia in età adulta è in parte dovuto alla carenza di LNA (grassi buoni) e il consumo eccessivo di grassi saturi.
Mentre questa sindrome può richiedere 30 anni per emergere, come una malattia, può raggiungere la riduzione dei sintomi con i cambiamenti positivi nella dieta e una corretta integrazione di olio di semi di lino LNA. Deficienze di vitamine e minerali consumo può peggiorare la condizione della malattia. Le LNA possono diminuire il fabbisogno di insulina per i diabetici.
4. Condizioni infiammatorie.
Gli acidi grassi tendono a ridurre le condizioni di infiammazione di qualsiasi tipo. Condizioni infiammatorie sono quelli che terminano in “ite”, in cui comprende: borsite, tendinite, tonsillite,gastrite, iletis, colite, meningite, artrite, plebitis, prostatite, nepritis, splenitis, epatite, pancreaitis, otite, ecc. Come lupus, molte di queste condizioni sono alleviati con l’uso delle LNA.
5. Condizioni della pelle.
Studi recenti hanno dimostrato che le condizioni della pelle umana come la psoriasi e l’eczema migliorano in modo significativo quando ai pazienti viene somministrato olio di semi di lino nella loro dieta. Queste condizioni della pelle sono dovuti alla mancanza di acidi grassi essenziali nella loro dieta. Se si utilizzano regolarmente l’olio di semi di lino nella dieta, si noterà che la vostra pelle e i capelli diventeranno più morbidi e più sani. L’olio è utile per trattare la pelle secca, forfora e pelle sensibile al sole.
6. Disturbi sessuali.
Dott. Budwig ha scoperto che l’olio di semi di lino è un afrodisiaco naturale. La causa più comune di impotenza negli uomini e la mancanza di risposta orgasmica nelle donne è il blocco del flusso di sangue nella zona pelvica. La limitazione del flusso di sangue impedisce piena espansione o erezione del pene e l’orgasmo non si verifica. La soluzione è quella di sbloccare le arterie generalmente sottili, e il consumo di olio di semi di lino può aiutare. L’ olio di semi di lino sta rapidamente guadagnando la reputazione di uno dei migliori afrodisiaci del decennio.
7. Calma sotto stress.
Molte persone ritengono che la calma maggiore è l’effetto più profondo di utilizzare l’olio di semi di lino. Questo porta un senso di calma spesso nel giro di alcune ore.
8. Ritenzione di liquido.
Gli acidi grassi nei semi di lino aiutano a prevenire problemi ai reni e ad espellere sodio e acqua. Aiuta nella ritenzione di liquidi (edema) che si verifica nei casi di gonfiore agli arti inferiori, alcune forme di obesità, sindrome premestruale, e tutti i livelli di cancro e malattie cardiovascolari.
9. Vitalità e capacità atletiche.
Uno dei segni più evidenti di miglioramento della salute a causa dell’uso di semi di lino è una maggiore vitalità ed energia. Semi di lino aumentano il metabolismo e l’efficienza della produzione di energia cellulare. Questo simula l’ossidazione cellulare e respiratoria che fornisce l’energia e noi sperimentiamo come calore.
10. Altre condizioni.
Gli acidi grassi sono necessari per la funzione visiva (retina), la funzione surrenale (stress) e la formazione degli spermatozoi. Spesso migliorare i sintomi di arteriosclerosi multipla in vigore al momento del consumo di acidi grassi è alto questo è raro. L’olio di semi di lino può essere utile nella prevenzione dei fibromi, in caso di infertilità e aborti, alcuni problemi di comportamento (schizofrenia, disturbo bipolare, depressione), allergie, dipendenze (droga e alcool).

giovedì 25 ottobre 2012

Purificare l’aria con le piante, ecco Bel Air


Le piante non solo possono abbellire i nostri appartamenti , ma migliorare notevolmente la qualità dell’aria che respiriamo giornalmente. Infatti possiedono la naturale caratteristica di filtrare l’aria e convertire l’anidride carbonica in ossigeno.
Partendo da questo concetto base il designer Mathieu Lehanneur,  insieme al ricercatore di Harvard David Edwards, ha sviluppato un depuratore ideale per purificare piccoli ambienti, selezionando piante facili da reperire come: Spathiphyllum, Dracaena marginata, Chlorophytum Comosum ed Aloe vera.
Unendo tecnologia e natura, “Bel Air” è stato concepito pertrattenere l’aria inquinata nel suo involucro umido e migliorare la qualità dell’aria in abitazioni e uffici.  Lehanneur sì è ispirato a precedenti ricerche condotte dalla NASA, inerenti alla realizzazione di “giardini nello spazio” atti a garantire il ricambio dell’aria all’interno di navicelle o razzi. Il designer ha quindi sviluppato una versione del progetto statunitense dallo stile retro – futuristico, che fosse mobile e adatta a un’abitazione comune.
Questo mini sistema di filtro delle sostanze nocive, abbina al ciclo di osmosi delle piante al suo interno l’uso di ventole, che creano un movimento costante dell’aria intorno a foglie e radici. All’interno di “Bel Air” la pianta viene mantenuta umida da uno strato d’acqua al di sotto dello strato di terra, i microbi presenti nel terriccio agiscono come filtro trattenendo le tossine mentre l’aria pulita viene liberata all’esterno. Il filtro di Lehanneur è stato presentato per la prima volta alla galleria parigina “Le Laboratoire”.
Non sapendo i prezzi di questo accessorio, non ci azzardiamo a fare previsioni su una sua commercializzazione, ma certo potrebbe risultare molto utile nelle nostre città soprattutto considerando il forte incremento di allergie da polline e malattie respiratorie (non dimentichiamoci, comunque, che alcune piante che possono migliorare l’aria delle nostre case esistono sempre, anche senza sofisticati sistemi di filtraggio).
Non si tratta dell’unico filtro per l’aria abbinato alle piante, in precedenza Natalie Jeremijenko è riuscita a combinare illuminazione a led, purificazione dell’aria e impiego di piante nella sua “Green Light”.  Questa lampada riesce, infatti, a migliorare la qualità dell’aria di un ambiente oltre ad illuminarlo, grazie ad un sistema a carbone che purifica l’aria e l’uso dell’energia solare.
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Fonte TuttoGreen

domenica 21 ottobre 2012

DETERSIVO LAVATRICE FAI DA TE


DETERSIVO LAVATRICE FAI DA TE

detersivi 150x150 Detersivo lavatrice fai da tedetersivi fai da te rappresentano una valida soluzione ai classici detergenti che sono in commercio, sia per i benefici in termini di salute e d’impatto ambientale ma anche economicamente è un risparmio non da poco. Per fare un bucato pulito e profumato possiamo utilizzare queste ricette:
Detersivo in polvere
  • Due tazze di sapone di marsiglia vegetale purissimo a scaglie fine fine
  • Una tazza di bicarbonato di soda
  • Una tazza di soda solvay
Tutto il composto va mescolato bene insieme e nei lavaggi ne va usato mezzo bicchiere, messo nello scomparto dei detersivi e se vogliamo aggiungere dell’ammorbidente basterà inserire mezzo bicchiere di aceto nell’apposita vaschetta. Il bucato sarà pulito, e il profumo ricorda molto i profumi dimenticati di una volta.
L’aceto oltre ad essere un ottimo ammorbidente è anche un anticalcare e quindi quando noi lo andremo ad utilizzare farà il suo effetto anche in tal senso. Ma se vogliamo un effetto più “urto” possiamo fare un lavaggio a vuoto a 60° con dell’aceto nella vaschetta dell’ammorbidente.
Detersivo liquido
  • 2 tazze di sapone di Marsiglia purissimo grattugiato
  • 1 tazza scarsa di Soda Solvay
  • 1 tazza scarsa di Bicarbonato di Soda
  • 4 tazze di acqua fredda
  • 3 tazze di acqua calda
Sciogliere il sapone in acqua calda a fuoco lento, quando il sapone sarà completamente disciolto, aggiungere prima la soda solvay e poi il bicarbonato , il tutto a fuoco lento e sempre mescolando. Vedremo che il composto si addenserà. Ora possiamo aggiungere l’acqua fredda e versare il tutto in un contenitore vuoto di detersivo. Le dosi consigliate sono quelle di un normale detersivo liquido. Ricordate sempre di usare come ammorbidente l’aceto, in sostituzione dell’aceto potrete provare anche l’acido citrico oppure una manciata di sale grosso sciolta in un bicchiere di acqua bollente.
Un’altra alternativa a questi detersivi potrebbero essere le noci del sapone. Efficaci e non occorre aggiungere ammorbidente perchè lasciano già i i capi morbidi. Unico “difetto” non sono profumati, ma volendo nel lavaggio potremo aggiungere delle essenze profumate a piacere.

venerdì 19 ottobre 2012

Bifasico anti-herpes al tea tree oil e olio di Neem


Bifasico anti-herpes al tea tree oil e olio di Neem

L’Herpes labiale è un disturbo che affligge molte persone anche più volte nella vita. Si tratta di una infezione causata dal virus “Herpes Simplex”, che una volta contratto rimane in stato latente nell’organismo e si manifesta quando le difese immunitarie subiscono un calo.
Premesso che è impossibile sradicare il virus, si può però intervenire rinforzando le difese immunitarie ed evitarne, o quanto meno limitarne, la ricomparsa. O diversamente ricorrere, alla comparsa dei primi sintomi, a qualcuno dei rimedi che la natura ci offre.
Poiché ogni tanto anche io faccio i conti con l’herpes labiale, ho pensato di creare in casa un prodottino ad hoc che potesse alleggerire i disturbi e favorire la guarigione.

Gli ingredienti, facilmente reperibili, sono:
 

- Olio di Neem 10 ml,
 
- Gel di Aloe vera 5ml,
- Miele una puntina di cucchiaino,
- Olio essenziale di tea tree 10 gtt,
- Olio essenziale lavanda 5 gtt,
- Bisabololo (facoltativo) 5 gtt.

(Si può utilizzare una siringa senza ago per prelevare le quantità)
 

Procedimento: Unire il miele al gel d’aloe e mescolare. Incorporare gli oli essenziali (e il bisabololo) all’olio di neem. A questo punto mescolare tutto e riporre in un flaconcino, preferibilmente di vetro scuro per preservarne la bontà.
 
Si otterrà un prodotto bifasico, composto cioè da elementi immiscibili tra loro (fase acquosa-fase oleosa), e che pertanto andrà agitato prima di utilizzarlo. 

Può essere applicato più volte al giorno sulla vescicola, ma avendo l’olio di neem un sapore particolarmente amaro bisognerà fare attenzione a non “mangiarlo”.
La presenza di elementi acquosi consente agli oli di penetrare in profondità (e non di rimanere in superficie come succederebbe se usati puri) e si evita pertanto che la zona interessata si disidrati.


PROPRIETA’: Questo prodotto combina le proprietà antisettiche, antibatteriche e antivirali degli oli essenziali di lavanda e tea tree all’azione lenitiva, antibatterica e cicatrizzante dell’aloe e alle proprietà antibiotiche e cicatrizzanti del miele. 

Il bisabololo (che si estrae dalla camomilla) ha proprietà lenitive e antinfiammatorie e risulta decisamente selettivo verso il virus.


CONTROINDICAZIONI: Per la presenza dell’olio di neem il prodotto è sconsigliato alle donne in gravidanza.

Fonte Green Mind

mercoledì 10 ottobre 2012

Patate fritte o al forno

Se volete patate al forno croccanti e che assorbano poco olio, il segreto sta nel dargli una scottata veloce in acqua bollente, prima di tagliarle e metterle in tegame.
Se invece vi piacciono le patate fritte come quelle surgelate o del fast food potete farle in casa, con lo stesso gusto e con grande risparmio.
Tagliate le patate come più vi piacciono, e anche in questo caso buttatele in acqua bollente per non più di dieci minuti.
Scolatele bene, fatele asciugare e una volta raffreddate congelatele nel freezer.
All'occorrenza tiratele fuori e friggetele normalmente... et voilà il gioco è fatto!!

mercoledì 3 ottobre 2012

Vaniglia: Proprietà e Benefici

Vaniglia: Proprietà e Benefici

La vaniglia, nome scientifico Vanilla Planifoliaè una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidaceae ed originaria del Messico; cresce ad un'altezza non superiore ai 700 metri in regioni con una temperatura media compresa tra i 20° ed i 31° centigradi.

Tra tutte le piante appartenenti alla famiglia delle Orchidaceae la vaniglia è l'unica in grado di produrre frutti commestibili; la sua lavorazione per produrre i baccelli di vaniglia è molto impegnativa e va fatta solo in modo manuale e da persone esperte.

La vaniglia viene coltivata in tutti i paesi tropicali ma quella più pregiata è lavaniglia Bourbon proveniente dal Madagascar; altre tipologie di vaniglia conosciute sono la vaniglia di Thaiti e la vaniglia Tahitensis prodotta in Nuova Guinea.
La vaniglia è composta per il 52% da acqua, carboidrati, zuccheri, ceneri e, in piccolissima percentuale, proteine e ceneri; tra i minerali presenti citiamo calcio, sodio, fosforo, potassio, magnesio, zinco, rame, manganese e ferro.

Poche le vitamine presenti, tutte appartenenti al gruppo B e precisamente: B1, B2, B3, B5 e B6.
Proprietà e Benefici della Vaniglia
La vaniglia ha proprietà stimolanti ed antisettiche ma è anche molto nota per le sue proprietà afrodisiache; infatti agli inizi del Novecento i dottori dell'epoca consigliavano il consumo di vaniglia per superare i problemi legati alla sfera sessuale. Uno studio condotto sui lavoratori di vaniglia rivelò l'esistenza di una malattia professionale chiamata "vanillismo" che annoverava tra i suoi sintomi un incessante eccitazione sessuale.

Alcuni studi recenti hanno dimostrato che la vaniglia è anche in possesso di proprietà antidepressive, questo grazie alla presenza di sostanze in grado di apportare benefici al sistema nervoso centrale. La molecola aromatica principale della vaniglia, responsabile della sua caratteristica fragranza, è la vanillina; la vanillina è un polifenolo con proprietà antiossidanti e secondo recenti studi ha dimostrato di essere in possesso di proprietà antitumorali.

L'olio essenziale di vaniglia rallenta l'ossidazione delle cellule ed è altresì in grado di apportare benefici all'organismo nel contrastare i radicali liberi, infezioni e altre malattie.
Anche nei confronti dello stress, disturbo tipico di questo secolo, la vaniglia, o meglio il suo aroma, sembrerebbe in grado di svolgere un'attività rilassante e calmante nei confronti del sistema nervoso.

Anche chi soffre d'insonnia pare possa trarre benefici dalla vaniglia e dal suo utilizzo; un bicchiere di latte di soia aromatizzato con la vaniglia può aiutare a prendere sonno grazie appunto alle proprietà rilassanti di quest'ultima.
Il processo di preparazione della Vaniglia
I baccelli di vaniglia vengono raccolti quando la loro maturazione non è ancora giunta al termine ed immersi per alcuni minuti in acqua calda, dopodiché vengono chiusi in una cassa di legno ad una temperatura di 50° gradi per un paio di giorni; questa tecnica conferisce loro la classica colorazione scura della vaniglia che troviamo in commercio e permette ai baccelli di liberare la vanillina che come abbiamo detto conferisce alla vaniglia il caratteristico aroma.
L'ultima fase consiste nell'essiccazione dei baccelli che di norma dura alcune settimane prima che il prodotto sia idoneo alla commercializzazione.
Vaniglia e calorie
Ogni 100 grammi di vaniglia si ha un apporto calorico pari a 288 calorie.

Vaniglia e curiosità
L'assunzione di estratto di vaniglia risulta utile alle donne per regolare il ciclo mestruale.

La vanillina, essendo una sostanza con proprietà antiossidanti, inibisce la formazione di una sostanza chiamata perossinitritoche arreca danni alle cellule cerebrali; attualmente sono in corso studi per verificarne gli effetti sui pazienti interessati dal morbo di Alzheimer.

Nell'antichità la popolazione atzeca utilizzava la vaniglia che veniva mescolata al cacao per la preparazione di una bevanda molto apprezzata.

La coltivazione della vaniglia non è alla portata di tutti; infatti occorre una notevole perizia e la fecondazione delle piante va fatta in modo del tutto manuale così come la preparazione della spezia da essa derivata.

La vaniglia è utilizzata con il te o il caffè ma il suo impiego si estende anche ai liquori come i vov e liquori vari.

Dalla sua semina occorrono poi almeno tre anni per assistere alla prima fioritura della pianta che fiorirà poi in seguito per almeno dieci anni ancora, producendo 80/100 baccelli all'anno.

Nella nostra cucina la vaniglia viene utilizzata principalmente nella preparazione di dolci e si impiega per aromatizzare cioccolato, latte, zucchero, liquori, torte, bevande e gelati.

In profumeria la vaniglia viene spesso aggiunta all'arancio o alla mirra per la preparazione di saponette, creme o altri prodotti per la bellezza.
Olio essenziale e neonati
L'olio essenziale di vaniglia può essere utilizzato per calmare i neonati semplicemente mettendone qualche goccia nel diffusore di essenze; in alternativa è possibile procedere a dei massaggi da effettuarsi su tutto il corpo del neonato con 4 gocce di olio essenziale di vaniglia diluite in olio di mandorle.

L'olio essenziale è composto principalmente da vanillina e da altre sostanze con proprietà rilassanti grazie le quali aiuta anche a stimolare la circolazione sanguigna della muscolatura nel basso addome.

Fonte Mr. Loto

martedì 2 ottobre 2012

Chi non dorme, ingrassa


Chi non dorme, ingrassa

Il legame tra insonnia e aumento di peso è dimostrato: nell'ultima Giornata del Dormire sano gli esperti hanno illustrato 16 regole per un buon sonno che protegge linea e salute.

© Photos.com 
Sanihelp.it - Chi dorme meno di sette ore per notte, in particolare tra i 32 e i 49 anni, ha un indice di massa corporea più elevato e una maggior probabilità di diventare obeso rispetto a quanti riposano profondamente per un periodo più lungo. Una persona con diabete su due riferisce insonnia, contro il 31% della popolazione sana di controllo di pari età. Inoltre, il 15,5% dei diabetici tende ad addormentarsi di giorno, contro il 6% della popolazione di controllo. 

Bastano queste cifre per capire lo stretto legame che esiste tra insonnia e problemi metabolici. Proprio su questa correlazione si sono concentrati gli esperti dell’AIMS, Associazione Italiana Medicina del Sonno, in occasione della XII Giornata Nazionale del Dormiresano, che si è svolta il 16 marzo 2012. 

«Gli studi dimostrano che la durata del sonno è correlata con il rischio di sviluppare obesità in bambini, adolescenti e adulti, specie sotto i 50 anni – spiega il professor Gian Luigi Gigli, Presidente AIMS Associazione Italiana Medicina del Sonno - ma oggi esistono anche informazioni precise che provano come la riduzione del tempo di sonno e i disturbi del sonno sono correlati con l’alterata tolleranza alglucosio, una sorta di anticamera metabolica del diabete, e allo stesso diabete di tipo 2. Per questa ragione è fondamentale che l’insonnia e i disturbi del sonno non vengano sottovalutati». 

La deprivazione di sonno determina una ridotta secrezione della leptina, ormone che interviene nei processi di regolazione dell’appetito e al contempo facilita il consumo calorico. In aggiunta, la produzione di grelina, ormone che stimola l’appetito, appare incrementata dopo deprivazione di sonno. Infine, l’insonnia compromette la sensibilità dei tessuti all’insulina, facilitando l’insorgenza di quella insulino-resistenza che appare un fattore chiave per lo sviluppo del diabete.

Fonte sanihelp