martedì 2 ottobre 2012

Chi non dorme, ingrassa


Chi non dorme, ingrassa

Il legame tra insonnia e aumento di peso è dimostrato: nell'ultima Giornata del Dormire sano gli esperti hanno illustrato 16 regole per un buon sonno che protegge linea e salute.

© Photos.com 
Sanihelp.it - Chi dorme meno di sette ore per notte, in particolare tra i 32 e i 49 anni, ha un indice di massa corporea più elevato e una maggior probabilità di diventare obeso rispetto a quanti riposano profondamente per un periodo più lungo. Una persona con diabete su due riferisce insonnia, contro il 31% della popolazione sana di controllo di pari età. Inoltre, il 15,5% dei diabetici tende ad addormentarsi di giorno, contro il 6% della popolazione di controllo. 

Bastano queste cifre per capire lo stretto legame che esiste tra insonnia e problemi metabolici. Proprio su questa correlazione si sono concentrati gli esperti dell’AIMS, Associazione Italiana Medicina del Sonno, in occasione della XII Giornata Nazionale del Dormiresano, che si è svolta il 16 marzo 2012. 

«Gli studi dimostrano che la durata del sonno è correlata con il rischio di sviluppare obesità in bambini, adolescenti e adulti, specie sotto i 50 anni – spiega il professor Gian Luigi Gigli, Presidente AIMS Associazione Italiana Medicina del Sonno - ma oggi esistono anche informazioni precise che provano come la riduzione del tempo di sonno e i disturbi del sonno sono correlati con l’alterata tolleranza alglucosio, una sorta di anticamera metabolica del diabete, e allo stesso diabete di tipo 2. Per questa ragione è fondamentale che l’insonnia e i disturbi del sonno non vengano sottovalutati». 

La deprivazione di sonno determina una ridotta secrezione della leptina, ormone che interviene nei processi di regolazione dell’appetito e al contempo facilita il consumo calorico. In aggiunta, la produzione di grelina, ormone che stimola l’appetito, appare incrementata dopo deprivazione di sonno. Infine, l’insonnia compromette la sensibilità dei tessuti all’insulina, facilitando l’insorgenza di quella insulino-resistenza che appare un fattore chiave per lo sviluppo del diabete.

Fonte sanihelp

Nessun commento:

Posta un commento