martedì 21 maggio 2013

Tachipirina naturale


Come rimedio naturale in sostituzione della tachipirina possiamo usare argilla verde ventilata , che solitamente possiamo trovare in erboristeria.
Quando utilizziamo l’argilla è fondamentale non utilizzare oggetti di metallo. Procediamo mettendo in una terrina di vetro, quattro bicchieri di argilla (nel caso di un bambino, dimezzare la dose) ed aggiungere circa altrettanti bicchieri di acqua, lasciando che il composto si uniformi autonomamente nel lasso di tempo di una-due ore (nel caso in cui avete poco tempo, miscelare dolcemente con l’ausilio di un mestolo di legno) fintanto che il composto assomigli come densità ad una crema di cioccolata.
Preparare un foglio della grandezza approssimativa dell’addome su cui andrà messo l’impacco ricavato da un foglio A4, oppure dalla carta che solitamente usiamo per trasportare il pane. Stendervi sopra l’argilla con uno spessore di circa 1 cm, anche 1 cm e mezzo e coprire il tutto uniformemente con della garza, di modo ché nel momento in cui venga tolto l’impacco, non rimangano residui sulla pelle.
Nel caso in cui l’ammalato sia piccolino, scaldare l’impacco o sul calorifero o su una bistecchiera accesa, fintanto che al tocco l’argilla risulti tiepida uniformemente.
Apporre l’impacco sull’addome (dallo stomaco fino alle pelvi) con dolcezza ma con decisione, e lasciarlo agire per almeno 30 minuti, un’ora, passati i quali, nel caso la febbre perdurasse, ripetere il procedimento.
Nei casi più ostinati servono anche 3 impacchi, soprattutto nelle persone cui in precedenza hanno fatto ricorso ad antibiotici o tachipirine, e il cui organismo è saturo di tossine.
Articolo originale Susanna Berginc naturopata di Trieste http://www.disinformazione.it/ http://digilander.iol.it/naturalmenteit
Perchè è importante trovare un’alternativa alla tachipirina? Spesso rappresenta anche uno dei pochi farmaci che si possono assumere in gravidanza o che possono assumere i bambini piccoli, eppure Una ricerca correlata dallo scienziato Julian Crane spiega come farmaci con il paracetamolo (tachipirina e efferalgan) possano creare rischio di asma e allergie per i bambini. La scoperta principale è che i bambini che hanno utilizzato il paracetamolo prima di aver compiuto 15 mesi (il 90 per cento) hanno il triplo di probabilità in più di diventare sensibili agli allergeni e il doppio di probabilità in più di sviluppare i sintomi come l’asma a sei anni rispetto ai bambini che non hanno utilizzato il paracetamolo.
Interessanti studi scientifici del 2009 evidenziano come l’assunzione di paracetamolo in determinati casi aumenta la probabilità dei bambini piccoli di ammalarsi di autismo.
Quello che per noi è inquietante è che malgrado tutto ciò è un farmaco che viene ancora consigliato da medici, dal SSN e questo principalmente nei bambini, nei neonati che hanno appena fatto la vaccinazione, a volte anche senza la necessità che si manifesti nessun malessere o sintomo, a priori ne viene prescritta l’assunzione.
Ma molti sono ancora gli effetti negativi del paracetamolo, un approfondimento viene fatto in questo articolo che c’illustra i danni provocati, seguiamolo qui.

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